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Al MAXXI apre “REAL_ITALY”, in mostra i lavori dei 13 artisti vincitori del programma Italian Council 2017. Le foto

L’esposizione, a cura di Eleonora Farina e Matteo Piccioni, coprodotta con la Direzione Generale Creatività Contemporanea del MiBACT, è la prima di una serie di esposizioni che, nell’anno del decennale, il museo vuole dedicare alla creatività italiana ROMA - Il MAXXI ospita, dal 19 febbraio al 26 aprile 2020, la mostra REAL_ITALY, che propone un affresco della scena artistica italiana più attuale, attraverso i lavori di 13 artisti  vincitori del programma Italian Council 2017  della Direzione Generale Creatività Contemporanea del MiBACT. Si tratta delle opere di Alterazioni Video, Yuri Ancarani, Giorgio Andreotta Calò, Leone Contini,  Danilo Correale, Nicolò Degiorgis, Flavio Favelli, Anna Franceschini,  Eva Frapiccini, Alice Gosti, Margherita Moscardini, Luca Trevisani,  Patrick Tuttofuoco. Gli artisti hanno indagato, attraverso il loro sguardo, le numerose sfumature del reale e le criticità del vivere contemporaneo. Discriminazione ed esclusione sociale nei ghetti urbani e nelle periferie cittadine, negli spazi di detenzione e nei campi per rifugiati; accoglienza, diritto alla città e senso di appartenenza a una comunità autorganizzata; dialogo con il recente passato e legame con la storia, la memoria e l’identità dei luoghi; e, ancora, cultura del paesaggio e cultura del patrimonio artistico. Sono questi i temi che caratterizzano le opere in mostra.  Le opere  L’installazione Incompiuto. La nascita dello stile di Alterazioni Video presenta un atlante, potente e al contempo inquietante, delle architetture pubbliche incompiute disseminate sul territorio italiano. Nel film San Vittore Yuri Ancarani indaga il carcere e la sua architettura, soffermando lo sguardo sul rapporto tra i bambini in visita e i loro genitori detenuti. Di Giorgio Andreotta Calò in mostra due opere fotografiche, risultato dell’intervento monumentale Anastasis | άνάστασις che l’artista ha realizzato nell’edificio di culto più antico di Amsterdam, Oude Kerk, indagando così il processo fotografico nei suoi molteplici significati. Il corno mancante di Leone Contini è un’imponente installazione il cui video racconta la ricerca impossibile di un frammento della scultura del “Distruttore della Morte”, recuperata monca a seguito del bombardamento di Castello Sforzesco e delle sue raccolte etnografiche nel ‘43. L’opera video Diranno che li ho uccisi io di Danilo Correale è dedicata al cinema e al suo ruolo nella definizione della società contemporanea e indaga temi quali il colonialismo, il femminismo, la lotta di classe e la religione, raccontati attraverso la ricostruzione di sceneggiature di film italiani mai realizzati. Nelle fotografie di Le Baron Chéper, Nicolò Degiorgis osserva le periferie urbane attraverso le architetture intensive di Grenoble e la loro interazione con la natura che le circonda, colte nella luce intima e speciale della sera. Memoria, storia personale e collettiva, dialogo con i luoghi sono al centro dell’opera Serie Imperiale (Zara e RSI) di Flavio Favelli, che ha per soggetto due francobolli della serie omonima prodotti durante il Fascismo. Ispirata ai caratteri formali del lavoro di Carlo Mollino, l’installazione CARTABURRO di Anna Franceschini esplora le implicazioni psicologiche e sociali dello sguardo dell’architetto torinese sul corpo femminile. Come diventare un partigiano di Alice Gosti, danzatrice e coreografa di formazione, racconta, attraverso gli elementi presenti in mostra, la performance di cinque ore che l’artista ha realizzato indagando la Resistenza Partigiana. Il progetto The Fountains of Za’atari di Margherita Moscardini esplora una diversa e possibile idea di comunità e cittadinanza nei campi profughi, attraverso un dispositivo di vendita di modelli di cortile con fontana da lei realizzati su disegno di quelli presenti nel campo di Al Za’atari in Giordania. Il Pensiero che non diventa Azione avvelena l’Anima di Eva Frapiccini è un archivio in continuo divenire in cui l’artista indaga la dimensione intima del lavoro di magistrati, giornalisti, sindacalisti, polizia nel far fronte alle mafie. Dream Republic 224 di Luca Trevisani è un monumento alla quiete attraverso le immagini di artisti invitati da Trevisani a dormire nella stanza 224 del Grand Hotel Et Des Palmes di Palermo, dove lo scrittore Raymond Roussel perse la vita nel ’33. Nata come intervento di arte urbana, la scultura neon ZERO (Weak Fist) di Patrick Tuttofuoco, una mano che si sta aprendo in segno di accoglienza e inclusione, viene esposta per la prima volta all’interno di uno spazio espositivo. Martedì 21 aprile, a partire dalle ore 17.00, in sala Carlo Scarpa, gli artisti in mostra e le istituzioni coinvolte incontreranno il pubblico del MAXXI per una riflessione sullo stato dell’arte contemporanea in Italia.  Verrà inoltre presentata la pubblicazione della mostra edita da CURA.BOOKS. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti.  {igallery id=7742|cid=1880|pid=1|type=category|children=0|addlinks=0|tags=|limit=0} www.maxxi.art   ...

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